Il Vaticano e la Cina più vicini grazie ad una collaborazione che va avanti da tempo tra la Biblioteca apostolica vaticana e Pechino. A raccontare l’interessante progetto culturale sull’Osservatore Romano, Ambrogio Piazzoni, vice prefetto della Biblioteca del Papa che esprime un auspicio: “Siamo convinti che, come all’epoca della pubblicazione di quei volumi e degli scambi culturali che ne seguirono, anche questa comune impresa aprirà a nuove e migliori conoscenze“. Piazzoni racconta del “cospicuo fondo di libri provenienti dalla Cina oggi conservati nella Biblioteca apostolica vaticana. Si tratta di circa settemila pezzi: duemila manoscritti e stampati in xilografia prima del 1911, seicento stampati fino al 1949 e mille successivi a questa data”.
Un ingente patrimonio che lega il Vaticano alla Cina che, come racconta Piazzoni sul quotidiano d’Oltretevere, può contare su “alcune centinaia di mappe (importantissime quelle realizzate dai primi missionari, fra cui quella famosissima di Matteo Ricci, nell’edizione del 1602), calchi di epigrafi (copie di iscrizioni buddiste, di un ritratto di Confucio, della stele Nestoriana di Singanfu e di alcune steli ebraiche di Kaifeng), ricami, sculture d’avorio, fotografie e infine circa tremila monete (dalle più antiche, del V-IV secolo prima dell’era cristiana, fino al periodo del Manciukuo
“Fra i libri di provenienza cinese – racconta ancora il vice prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana – quelli di maggiore interesse e più studiati sono le opere dei missionari. Gesuiti, francescani, domenicani e missionari di altri ordini religiosi scrissero infatti opere direttamente in cinese e realizzarono traduzioni in quella lingua di opere occidentali, talvolta con l’aiuto di collaboratori cinesi”.
“In Biblioteca vaticana ci sono oggi 487 opere di questo genere, che coprono diversi ambiti, dagli scritti dottrinali per la presentazione della religione cristiana ai trattati relativi a temi come l’amicizia o la politica, da opere di linguistica fino a quelle di carattere scientifico realizzate per far conoscere in Cina la scienza e la tecnologia occidentali; un particolare rilievo hanno gli studi relativi all’astronomia”.